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LA STORIA
  
IL DESIGN DELLA "barchetta" (1990)
La conoscenza della barchetta non può prescindere dall'approfondimento della sua nascita, sviluppo, entrata in produzione!

Nel 1990, il management di Fiat diede il compito al Centro Stile interno di realizzare una spider utilizzando il telaio della "Tipo B" (più tardi conosciuta come "Punto"). L'architetto Mario Maioli, allora responsabile dello stile del Gruppo Fiat, ne parlòla vigilia di Natale con Andreas Zapatinas, nostro Socio Onorario, entrato a far parte del Centro Stile Fiat nel 1988 e che avrebbe poi disegnato il capolavoro su cui viaggiamo!  Al progetto venne dato il codice "Tipo B Spider 176".

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Lo schizzo della carrozzeria, di Andreas ZAPATINAS (Maggio 1991)

L'intereno (sedili, sterzo, pedali etc.) furono spostati di 10 cm indietro rispetto alla base originaria "Tipo B" ("Punto"). Sin dall'inizio, infatti, l'idea fu di inserire un sottile strato di lamiera che partisse dal cofano ed entrasse all'interno della vettura, creando un ideale senso di congiunzione.

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I primi schizzi dell'interno (Aprile 1991)
 
La "MARINARA" (di Andreas ZAPATINAS) - 22 marzo 1991 
Il prototipo che portava la firma di Andreas Zapatinas aveva il nome di "MARINARA", nominativo che si riferiva alla famosa pizza e fu dato per distinguere quella dalle altre proposte del Centro Stile Fiat. Tale progetto stava incontrando anche i favori dell'ing. Cantarella, alla guida del Gruppo Fiat negli anni '90. Gli altri nomi erano "Atomica" (disegnata sempre da Andreas ed un po' più estrema della "Marinara") e"Bismarck".

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Il primo modello statico della "Marinara" (Maggio 1991)
 
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Il secondo modello statico della "Marinara", con i fari posteriori ovali (Luglio 1991)

La "DIAVOLA" (di Chris Bangle) - 15 aprile 1991 
La "concorrente" più accreditata della "Marinara" era la "Diavola", nient'altro che una versione aperta derivata dalla Fiat "Coupe'", il cui progetto veniva definito e completato proprio in quel periodo: gli stessi rigonfiamenti di plastica che coprivano i fari anteriori, le luci posteriori rotonde ed i "tagli" sui passaruota.

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 Il primo modello statico della "Diavola" (Maggio 1991)

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Il secondo modello statico della "Diavola", senza i tagli sui passaruota, prima del suo definitivo scarto.
Notare le Mazda "MX-5" e Lotus "Elan" in secondo piano... (Luglio 1991)

Lo sviluppo esterno continua...

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... e quello interno prende corpo

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Proposta di cruscotto diseganta da Peter Davis (Luglio 1991) -  Proposta di cruscotto disegnata da Giuseppe Bertolusso.
Si noti la carrozzeria che, dal cofano, si stende fin sopra il cruscotto, coprendolo (Luglio 1991)

   
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Altri schizzi di Andreas Zapatinas. I fari posteriori sono ora più squadrati.
Come dichiaratoci da Andreas, l'ispirazione complessiva gli fu data dalla MG "A" e da diverse Ferrari degli anni '60, tra cui la "166 MM" e la "GTO". 
Da questo momento in poi, il disegno esteriore è completo e definito. La vettura viene rinominata "Spider 183" (Dicembre 1991)
 
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I nuovi schizzi si tramutano in realtà, in tale, nuovo modello statico.
La posizione delle luci dàqualche problema. Si notino, nella prima foto, la collocazione degli indicatori di direzione e la loro forma.
Nella seconda, sia gli indicatori di direzione che gli stop posteriori hanno ciascuna lente divisa in due colori.

Nel Gennaio 1992, Fiat era alla ricerca di una Carrozzeria che costruisse la vettura. Tra ITCA, STOLA e MAGGIORA, la scelta cadde su quest'ultima, di cui era proprietario il nostro Socio Onorario Bruno MAGGIORA ed all'interno della quale lavorava il nostro Socio Onorario Claudio FUSARO.

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Il modello di cruscotto si avvicina molto a quello definitivo:
la lamiera congiunge visivamente il cofano con il cruscotto, entrando nell'abitacolo,
ma in maniera meno invasiva rispetto alla proposta di Bertolusso (Gennaio 1992) 

 



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Prendono forma anche vari altri dettagli.
In questa proposta, un ancora provvisorio copri-capote con funzione spoiler:
1. si solleva il copri-capote/spoiler: 2. lo si posiziona sul baule; 3. si chiude la capote, con il copri-capote che funge da spoiler. (Marzo 1992)

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Il cruscotto, quasi pronto.
Nella versione definitva, la lamiera che lo riveste parzialmente
saràdi circa 7 cm inferiore rispetto a tale proposta (Marzo 1992)  
 

L'interno venne definitivamente realizzato da Alessandro Cavazza,
che, nel 1993, sostituì Andreas Zapatinas come responsabile di stile
del progetto e portò la macchina in produzione.



 

Immagine Vengono definite anche le varie disposizioni nel vano motore...
 
Immagine... e la strumentazione (in visione diurna e notturna).

 

Nella veste definitiva, nel quadrante destro, 
gli indicatori verrano ridotti a due.



1994: il team "barchetta"
 

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L' ...equipaggio del Centro Stile Fiat che ha lavorato al progetto "Tipo B Spider 176", senza aiuti da parte di esterni.
All'estrema destra, Nevio Di Giusto (coordinatore Stile/Design Gruppo Fiat) e, vicino a lui, Peter Davis (direttore Centro Stile Fiat)
(Settembre 1994)
  

La riorganizzazione al CENTRO STILE FIAT:

Posizioni nel 1991:

Posizioni nel 1992:

Direttore Fiat Design: Nevio di Giusto
Coordinatore Fiat Design: Mario Maioli
Assistente Fiat Stile/Design: Ermanno Cressoni
Capo Disegno Esterni: Chris Bangle
Capo Designo interno: Peter Davis

Direttore Fiat Design: Chris Bangle
Coordinatore Fiat Design: Nevio di Giusto
Assistente Fiat Stile/Design: Ermanno Cressoni
Capo Disegno Esterni: Andreas Zapatinas (dopo: Alessandro Cavazza)

"Le foto ufficiali del lancio della barchetta"


 

LA FIAT"SCIA" (1992)
La Fiat "SCIA", costruita sempre sulla base della "Punto", fu presentata a Torino, al Salone dell'Automobile del 1993, per saggiare le reazioni del pubblico in vista della futura produzione della barchetta, che verràpresentata due anni dopo e della quale anticipa alcuni richiami stilistici. I due designer responsabili, John Kinsey e Darren Caddesl, del Centro Stile Fiat, avevano portato il "boat-design" a livelli estremi.

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 Alcune soluzioni stilistiche furono poi riprese nella barchetta, come gli specchietti retrovisori esterni, che si "sollevano" dalla carrozzeria, ovvero i tre strumenti circolari del cruscotto. Altri, come i vetri semi/tagliati, saranno ripresi dalla "barchetta Stola DEDICA".

 

LE FOTO DEI TEST SU STRADA (1994)
  
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Test drive del Progetto Fiat "Spider 183" (1994)

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I SOGGETTI ESTERNI COINVOLTI NEL PROGETTO "barchetta": MAGGIORA, BERTONE ed ILCAS
La barchetta fu assemblata, a partire dal 1995 e fino a meta' 2003,presso la Carrozzeria Maggiora
di Chivasso, vicino Torino, nello stabilimento ex - Lancia.

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Il simbolo della CARROZZERIA MAGGIORA èben visibile sulle vetture (ad eccezione del Model Year 2003), aprendo le portiere, in basso.
La storia della MAGGIORA, che, come scritto sopra, apparteneva al nostro Socio Onorario Bruno MAGGIORA, affonda le sue radici nel 1925. La produzione su larga scala ha inizio nel 1951, allorquando arrivano le prime commesse da Fiat e da diversi altri produttori italiani di vetture, per i quali si producono carrozzerie complete.
Tra i modelli di maggior prestigio, ricordiamo: Fiat 2300 S Coupe', Lancia B20 e Flaminia Touring, Alfa Romeo 2000 Touring, Maserati Mistral, De Tomaso Mangusta e Pantera.
Modellli più recenti includevano la Lancia Delta Integrale Evoluzione e la Kappa Coupe', nonchè prototipi e vetture di pre-produzione, nelle quali Maggiora era specializzata sin dal 1978. La Fiat commissionòanche modelli più comuni, come la Fiat Panda Van e la Uno Van.

"La catena di montaggio"

La verniciatura delle scocche della barchetta avveniva presso la CARROZZERIA BERTONE, vista la mancanza del reparto relativo in Maggiora.


"La verniciatura in Bertone"

Il telaio della barchetta, invece, era fornito dalla ILCAS di Sparone (TO).

LE MODIFICHE ESTETICHE DELLA "barchetta" e LA CESSAZIONE DELLA PRODUZIONE
Nell'aprile 2000, in occasione del Salone dell'Automobile di Torino, fu introdotta l'unica modifica estetica sulla prima serie della barchetta, dotando il cofano posteriore del terzo stop, disegnato da Peter Fassbender.

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Nel dicembre 2002 fu presentato al "Motor Show" di Bologna il restyling della barchetta, realizzato sempre dal CENTRO STILE FIAT. La spider venne prodotta negli stabilimenti MIRAFIORI di Torino a partire dal 2003 e sino al giugno 2005.
Oggetto del restyling esterno i paraurti anteriori e posteriori, più massicci. I fendinebbia diventano tondi, cosìcome gli indicatori di direzione, mutuati dalla Lancia "Lybra". I cerchi in lega di serie sono, ora, da 16 pollici, anzich da 15. 
All'interno, invece, furono modificati soltanto alcuni dettagli, mentre la groffatura della plancia cambio'. La consolle centrale, il quadro strumenti, le maniglie delle porte e le bocchette di aerazione furono verniciati in color titanio.


"Le foto del restyling scattate nel 2002, in anteprima, dal barchetta Club Italia. Alcuni dettagli verrano poi modificati")

 

GLI UOMINI DIETRO LA "barchetta"

IMAndreas Zapatinas

Andreas Zapatinas, Socio Onorario del "barchetta Club Italia" e suo prezioso consigliere, ènato nel 1957 in Grecia, nel cuore di Atene, mostrando il suo amore per le macchine dalla giovane eta'.
Negli anni '80 ha studiato ingegneria negli Stati Uniti, ma presto cambio' il suo corso di studi e si reco all' "Art Center College" di Pasadena, in California, una delle più importanti scuole americane di design. Divenne anche insegnate del ramo svizzero dela scuola.
Quando nel 1988 si laureo', gia' lavorava in Pininfarina. Piu' tardi, fu impiegato nel Centro Stile della Fiat. Fece parte del team che disegno' diverse parti del Coupe' e della Bravo/Brava, oltre ad aver impresso la sua firma sulla parte posteriore dell'Alfa Romeo 145.
La barchetta èconsiderata il suo capolavoro ed esprime l'ideale di macchina presente in lui sin da bambino.
Dopo l'esperienza in Fiat, ha lavorato in BMW, in Alfa Romeo ed in Subaru.
E' attualmente un apprezzato e stimato designer. Vive stabilmente a Varese.

 

IMIMPeter Davis

Peter Barrett Davis, nato nel 1958 negli Stati Uniti, ha lavorato in Fiat dal 1990 al 1998, disegnando gli interni della barchetta e diventando il capo del Centro Stile. E' conosciuto soprattutto per il progetto Fiat Multipla.
Prima di entrare in Fiat, ha lavorato in Opel, sia in Europa (suoi gli interni della Corsa e della Vectra) che negli Stati Uniti.
Sulla barchetta ha detto: "Ha molti aspetti del passato. La parte posteriore èstupenda, per non parlare della bellezza degli interni".

 

 

FONTI:
- "barchetta World Club", dove iniziò la storia del "barchetta Club Italia";
-  i Soci Onorari (in ordine alfabetico) Claudio FUSARO, Bruno MAGGIORA ed Andreas ZAPATINAS;
- Alessandro Nunziata (vicepresidente "barchetta Club Italia") ed Alessandro Laganà (il Socio più giovane del "barchetta Club Italia");
- Wikipedia.