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Raduno: Cena di Natale 2022

Presentazione
Presentation
Programma
Program
Prezzi e condizioni
Costs and conditions
Partecipanti
Participants



PRESENTAZIONE

Cena di Natale 2022
Alto Lazio -  Viterbo e la Tuscia
8-9-10-11 Dicembre  2022



Giovedi 8 Dicembre

Giunti da tutta Italia a Soriano Nel Cimino presso l’albergo “La Bastia” , dopo esserci rinfrescati nelle nostre stanze, ci trasferiamo presso il vicinissimo centro storico con le barchetta e ce ne andiamo liberamente girando per scoprire gli angoli più nascosti e caratteristici "MyTuscia"



Alle 20.00 tutti a cena presso il ristorante “Ai tre scalini”


Venerdi 9 Dicembre

Dopo la colazione, affrontiamo le belle strade della Tuscia ed arriviamo a Bagnaia,
 parcheggiando nel cuore del caratteristico paese.


        


A piedi raggiungiamo la vicina " Villa Lante "  ed iniziamo la visita guidata.
Una villa con scenografici giochi d’acqua, le monumentali fontane, i labirinti di siepi
che, tutti insieme, compongono un armonico giardino all’italiana.



Cenni Storici
Sulla sommità di un ripido sperone roccioso sovrastante Bagnaia Raffaele Sansoni Riario, vescovo di Viterbo dal 1498, intorno al 1511 edificò un Barco, un casino per la caccia che sarebbe stato poi rimodellato secondo le nobili forme di una villa con giardino rinascimentale.
Niccolò Ridolfi, anch’egli vescovo di Viterbo dal 1532 al 1533 e dal 1538 al 1548, avviò i primi lavori di trasformazione del Barco in Villa, proseguiti poi da Giovan Francesco Gambara, vescovo dal 1566 al 1587, che nel 1568 affidò al celebre architetto Jacopo Barozzi, detto il Vignola, la realizzazione di un giardino all’italiana.

Dopo la sua morte, nel 1573, l’esecuzione materiale dei lavori spetterebbe a Giacomo del Duca, autore certo del Giardino Grande di Palazzo Farnese a Caprarola (Hess 1966).
La costruzione della Palazzina Gambara è opera Tommaso Ghinucci da Siena, le decorazioni pittoriche sono attribuite al pittore emiliano Raffaele Motta, meglio noto come Raffaellino da Reggio, le Sale della Caccia e della Pesca sono state decorate da Antonio Tempesta.
Dal 1590, ovvero poco dopo la morte del Cardinale Gambara, la Villa passò nelle disponibilità del Cardinale Montalto che la tenne per oltre 30 anni.
L’attuale conformazione della villa si deve al cardinal Lante.

Al completamento, ci spostiamo a piedi presso il vicino ristorante “Checcarello”  per il pranzo tipico.

Inforcate le barchetta, ci dirigiamo verso il lago di Bolsena per un giro panoramico e sosta fotografica.      

 


 


Approdiamo, quindi, presso la nota cantina “EST! EST! EST!”  per la visita guidata ed una eccellente degustazione vini, con possibilità di acquisto vini di loro produzione in loco.
Il racconto parte nel 1111, quando Enrico V di Germania si dirigeva a Roma per essere incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero. Al suo seguito, ecco arrivare anche Johannes Defuk, vescovo e grande amatore di vino. Il prelato aveva ordinato al servo Martino di precederlo lungo il cammino, di individuare le taverne con il miglior vino e segnarle con la scritta “Est”
(ovvero “C’è”, riferendosi al vino buono).
E così fece.
Arrivato a Montefiascone, trovò un prodotto eccellente: il vino era talmente buono da ottenere la valutazione massima. Egli infatti, ripeté tre volte il segnale stabilito e accanto alla prima
osteria, scrisse a grandi lettere “Est! Est!! Est!!!” con sei punti esclamativi.
Il cardinale ne condivise l’opinione, amò così tanto la bevanda da restare nella cittadina per tre giorni.


                             

Sobri e felici, torniamo in albergo per una rapida “messa a punto”, per poi ripartire
alla volta di Vitorchiano per una passeggiata notturna.
Qui ceneremo presso la caratteristica ( e davvero buona ! ) pizzeria
“Al Pallone” .
Quindi il rientro in albergo per il riposo ristoratore.



Sabato 10 Dicembre


Viterbo : la “Città dei Papi”, sede pontificia per circa 24 anni, conserva un ricco patrimonio storico-artistico, un luogo mistico, storico, assolutamente da conoscere, scoprire, ammirare…
E’ lei la meta di sabato !


Dopo lo spostamento e l’arrivo nell’area a noi assegnata, incontriamo le nostre guide che ci accompagnano in questa intensa giornata, inframmezzata dal pranzo presso un’osteria nuova ma che mantiene, forti, le radici della tradizione: “Al vecchio orologio” .


Durante la visita, ammireremo…
il Palazzo dei Papi (in esterno);
la Cattedrale di San Lorenzo;
il Quartiere medievale San Pellegrino, cuore storico della città;
la piazza del Plebiscito;
la piazza delle Erbe;
alcuni degli angoli più caratteristici della città antica;
nonché il Santuario dedicato a Santa Rosa, Patrona della città. in onore della quale,
la sera del 3 settembre
di ogni anno, si trasporta per le strade la “Macchina”,
che dal 2013 fa parte del Patrimonio UNESCO .

        

  


       




Rientriamo, quindi, in albergo per la nostra CENA DI NATALE



Domenica 11 Dicembre

Le strade ricche di curve della Tuscia ci accompagnano, questa volta, a Caprarola per la visita guidata di Palazzo Farnese , un grandioso palazzo, ricco di affreschi molto particolari e luoghi esterni di impatto, come il cosiddetto “Infernaccio”, ovvero la grotta dei Tartari con cascata d’acqua dove si tenevano spettacoli teatrali.


 
       

 


Cenni Storici

Il Palazzo Farnese di Caprarola sorge su una collina alle falde dei Monti Cimini, in posizione
dominante rispetto all’abitato ed all’ampia distesa dei territori che lo separano da Roma.
L’enorme mole dell’edificio, il suo rapporto con il paesaggio e con il borgo ne fanno
immediatamente il segno tangibile del potere di una famiglia che è annoverata tra i
protagonisti della storia del sedicesimo secolo.
Le forme con cui si presenta non permettono di inquadrarlo immediatamente in una
tipologia definita. Ora fortezza, ora palazzo, ora villa suburbana, è il risultato della
stratificazione di due fasi costruttive distinte. L’edificio fu iniziato negli anni
Venti del Cinquecento per volere del cardinale Alessandro Farnese, esponente di spicco
di una famiglia che all’epoca controllava l’intera sponda occidentale del lago di Bolsena
e futuro papa Paolo III.
Spinto da mire espansionistiche, questi aveva acquistato nel 1504 i diritti sulla
terra di Caprarola e, dopo averne fatto investire i figli nel 1521, aveva deciso
di edificarvi una fortezza.
Progettata da Antonio da Sangallo il Giovane e Baldassarre Peruzzi, fu concepita
per resistere all’attacco delle armi da fuoco, secondo i dettami della “nuova maniera”.

La costruzione, di forma pentagonale, con muri a scarpa, poderosi bastioni angolari e fossato,
fu realizzata per il solo perimetro esterno e, quindi, abbandonata intorno al 1534, in
concomitanza con la nomina a pontefice del committente. La ripresa dei lavori sarà
promossa circa vent’anni dopo da un altro Alessandro, il nipote maggiore del papa,
da lui precocemente elevato alla porpora. Ricco, colto e potente tanto da essere
conosciuto come “il gran cardinale”, volle fare della fortezza del nonno una residenza
sontuosa e magnifica, specchio delle mutate sorti farnesiane.

Tra il 1556 ed il 1558 Jacopo Barozzi da Vignola lavorò al progetto per conto del cardinale,
che aveva richiesto disegni anche a Nanni di Baccio Bigio, allievo del Sangallo e
a Francesco Paciotto. Il 28 aprile 1559 diede inizio ai lavori di muratura e nel 1573,
anno della sua morte, l’edificio risultava pressoché completato.
Celebratissimo in tutte le epoche, è considerato il suo capolavoro.

Un luogo maestoso che ci accompagna verso un altro lago della Tuscia, il lago di Vico, dove pranzeremo presso il ristorante
“Fiorò” .



Gli auguri di Natale ci aspettano per
concludere degnamente questo intenso raduno !!!