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Raduno: barchette alla scoperta del Frusinate

Presentazione
Presentation
Programma
Program
Prezzi e condizioni
Costs and conditions
Partecipanti
Participants

PRESENTAZIONE


barchette alla scoperta del Frusinate !
14/15 Ottobre 2023

 SABATO 14 OTTOBRE

Grazie alla compagnia di una sapiente guida, scopriremo ISOLA DEL LIRI  che
custodisce luoghi magnifici e poco conosciuti come le cascate che sgorgano nel
centro storico, il Castello Boncompagni Viscogliosi , una delle prime cartiere costruite
in Italia nei primi anni del 1800, la “Macchina Continua” nonché Villa Nota Pisani ex Villa Lefebvre.

Lo spettacolare centro storico di Isola del Liri nasce nel Medioevo ai piedi della
Cascata Grande, lo scroscio di 27 metri che fa innamorare tutti.
E anche chi ha il cuore troppo indurito è “obbligato” a fermarsi per un indimenticabile
bacio sullo sfondo dell’isola ciociara con tanto di #KissnefregaseGlialtriciGuardano da
postare sui social ! Così scenografica, è l’unica cascata che precipita in Italia nel centro storico,
al 2° posto tra le dieci meraviglie naturali d’Italia per Skyscanner.


Ma cosa ha causato questa peculiarità così sbalorditiva a ogni ora del giorno e della notte?
Puntiamo il dito sul Castello Boncompagni Viscogliosi ed entriamo calcandone il ponte medievale.
È questo palazzo fortificato a difesa della piana di Sora che obbliga il Liri a biforcarsi.
La Natura ha fatto il resto creando due cataratte spumeggianti.

Dall’anno Mille, ha ospitato i Della Rovere e poi la famiglia Boncompagni, ma solo nel
1600 si tramutò in una vera residenza signorile grazie a Costanza Sforza.
La impreziosì con affreschi d’ispriazione biblica, 18 altorilievi in stucco dei comuni
nel ducato di Sora nel Salone dei Diciotto Paesi, statue che personificano le virtù di un buon
principe e uno splendido giardino all’italiana con la Cappella dedicata alla Madonna delle Grazie.
 



Perlustrando Isola del Liri, scoviamo qualcosa di diversamente meraviglioso:
è la Villa Nota – Pisani, o Villa Lefebvre.
Fu commissionata ad artisti francesi dai Lefebvre, la nobile famiglia di imprenditori
nell’industria cartaria che nel 1816 fondò l’omonima cartiera, determinando lo
sviluppo economico del borgo. Fino all’inizio del Novecento abitarono in questa
villa dallo stile eclettico.

L’interno è decorato con affreschi, trompe l’oeil e papier peint accarezzati dalla luce
delle vetrate in stile Belle Époque. All’esterno c’è il grande parco all’ombra di tetti aguzzi,
abbaini, guglie e pinnacoli, con romantici viali circondati da fontane e piante secolari
ad alto fusto. Nei primi del Novecento l’acquistò il Cavavalier Antonio Pisani e fu
poi ereditata dalla famiglia Nota. La villa è una Dimora Storica del Lazio visitabile con la guida.




Dopo il pranzo alla tipica osteria DA MAURETTO (Via S. Lorenzo Colle, 4, 03036 Isola del Liri FR),
ci spostiamo presso l’ ABBAZIA DI CASAMARI .

Nel territorio del comune di Veroli, a 9 km dal centro, sulla via Maria, - raggiungibile
facilmente anche dall'autostrada Frosinone-Sora - sorge l'abbazia di Casamari.

Essa fu edificata sulle rovine dell'antico municipio romano denominato Cereatae,
perchè dedicato alla dea Cerere. Il nome Casamari è di origine latina e significa
"Casa di Mario", patria del console romano Caio Mario, celebre condottiero, nemico di Silla.

L'abbazia fu costruita nel 1203 e consacrata nel 1217. E' uno dei più importanti monasteri
italiani di architettura gotica cistercense. La pianta dell'edificio è simile a quella dei monasteri francesi, mentre la facciata della chiesa presenta all'esterno un grandioso portico.

Si entra nel monastero attraverso un'ampia porta a doppio arco. All'interno si trova un
giardino la cui parte centrale è occupata dal chiostro. Esso è di forma quadrangolare,
con quattro gallerie a copertura semicilindrica. L'aula capitolare è un ambiente formato
da nove campate e da quattro pilastri ed è usata per le riunioni. Dal chiostro, grazie a una porta,
si entra nella chiesa che è a pianta basilicale a tre navate. Dietro l'altare dell'abbazia
troviamo il coro costruito nel 1940. All'interno della struttura ci sono alcune sale
duecentesche, che contengono reperti archeologici di epoca romana.


L'abbazia di Casamari è divenuta nel tempo sede di varie attività che vedono impegnati
i monaci oltre che nella preghiera, anche nell'insegnamento presso l'Istituto San Bernardo,
fondato nel 1898 internamente all'abbazia; inoltre gestiscono la farmacia, la liquoreria,
il restauro dei libri, la biblioteca e il museo archeologico


La farmacia interna è composta di un erbarium botanicum o hortus botanicus e di un armarium
pigmentariorum la cui data di fondazione è incerta, ma si ipotizza il 1760.
La liquoreria interna è stata ideata fra il Settecento e l'Ottocento; un tempo i
monaci fabbricavano anche le bottiglie.

La tipografia interna è stata inaugurata nel 1954 e stampa anche testi scolastici.
Il museo e la pinacoteca sono situati nella parte opposta alla chiesa partendo dal chiostro.
Le sale duecentesche ospitano vari reperti tra cui spicca il resto di una zanna di elephas
o Mammuthus meridionalis (sorta di elefante o mammuth nano presente nella nostra
penisola in epoca glaciale), oltre ad alcuni reperti di epoca romana.

 


Rientriamo, quindi, in albergo per un libero aperitivo e per la cena nelle sue sale.




DOMENICA 15 OTTOBRE

Un intenso percorso ci accompagnerà sino alle GROTTE DI FALVATERRA , per la visita guidata.

Dichiarate Monumento naturale regionale, l’area delle Grotte di Falvaterra e Rio Obaco
è l’alto valore sia dal punto di vista speleologico che geologico, con un sistema
sotterraneo di grotte carsiche lunghe più di 5 chilometri che si snoda all'interno della collina
di Monte Lamia (370 m s.l.m.).

La scoperta di questo sistema ipogeo la si deve agli speleosubacquei del Gruppo URRI di Roma
Lamberto Ferri Ricchi e Carlo De Gregorio che nel luglio del 1964 superarono
il sifone di ingresso, profondo più di 20 metri, che faceva da accesso al complesso
delle Grotte di Falvaterra, direttamente comunicanti, tramite un percorso sotterraneo
di quasi 2,5 km, con le Grotte di Pastena. In effetti le Grotte di Pastena rappresentano
l'inghiottitoio delle acque provenienti dai bacini carsici di monte, mentre le
Grotte di Falvaterra sono poste sulla risorgenza di queste acque sotterranee.

La grotta ha al suo interno tratti attivi, con un fiume sotterraneo perenne, e tratti
fossili,rappresentanti vecchi e più alti percorsi del fiume, ormai abbandonati, dove
domina il concrezionamento di calcite e dove le condizioni del clima interno sono più stabili.
 



Al termine, ci spostiamo alla vicina FALVATERRA, per proseguire nella sua visita guidata.

Giovenale celebrò le bellezze naturali del territorio nei suoi versi descrivendo
il paese come il luogo ideale per l'otium (!) .

Secondo quanto congetturato da diversi storici locali, Falvaterra sorse a seguito
della distruzione di Fabrateria nel Medioevo. La popolazione si rifugiò sulle colline
prospicienti dando vita ad una serie di villaggi: Falvaterra fu uno di questi.
Il nucleo originario si raccoglieva sulla parte più alta del colle, ristretto entro una
cerchia muraria di cui oggi rimangono pochi resti: qualche muro a scapoli regolari,
archetti nelle pareti di case più vecchie, un pezzo di torretta semicircolare, un arco
a tutto sesto Il paese, di fatto, gravita ancora attorno ad una piccola e caratteristica
piazza, alla Chiesa di Santa Maria e lungo la strada provinciale che l’attraversa.

Chiesa di Santa Maria Maggiore
Un edificio notevole è la Parrocchiale di Santa Maria. Di origine medioevale, documentata
già nel Trecento, è stata trasformata nel Settecento.

Chiesa di San Sosio Martire e convento
Fuori dell’abitato, lungo la strada che scollina c’è il grande Convento di San Sosio , trasformato
con l’attigua chiesa nel corso del Settecento e dell’Ottocento.
La chiesa, ad una sola navata, con cappelle laterali, presenta una decorazione
barocca Attualmente tutto il complesso è utilizzato, oltre che per funzioni religiose,
anche come centro di riunioni e convegni.

La popolazione tende a scendere a valle per trovare lavoro nelle aree industriali
di Ceprano, Frosinone e Cassino; per questo motivo Falvaterra mantiene le dimensioni
dei secoli passati ed il fascino di una vita tranquilla, che non si trova più altrove…


 

Il pranzo presso il ristorante COLLEROSA (Via Colle Rosa, 9, 03032 Isoletta d'Arce FR),
ci porterà alla naturale conclusione di un raduno che ci ha fatto conoscere,
ancora una volta, luoghi unici della nostra BELL’ITALIA!

Saluti, baci & abbracci…